Cor unum et anima una in Deum!
Ecco, com’è buono e giocondo che i fratelli vivano nell’unità!
Queste parole del salterio, questa dolce armonia, questa melodia soave tanto a cantarsi
quanto a considerarsi con la mente, hanno effettivamente generato i monasteri.
Da questa armonia sono stati destati quei fratelli che maturarono il desiderio di vivere nell’unità.
Questo verso fu per loro come una tromba: squillò per il mondo ed ecco riunirsi gente prima sparpagliata.
Il grido divino, il grido dello Spirito Santo, il grido della profezia, non udito in Giudea,
è stato udito nel mondo intero.
S. Agostino, Comm. Salmo 132,1.2
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Siamo Sorelle convocate dallo Spirito Santo da diversi luoghi. Abbiamo risposto alla chiamata del Signore di seguirlo più da vicino cercando di vivere l'identità agostiniana con un cuor solo e un'anima sola protese verso Dio, custodendo l'attenzione del cuore e della mente per leggere alla luce della Parola la volontà del Signore su di noi e sulla storia.
Essere alla scuola di Sant’Agostino significa assumere e fare propria la sua esperienza di cristiano e di monaco, che lui stesso definisce un credente radicale. Esperienza che si ispira allo stile di vita della primitiva Comunità di Gerusalemme: “Erano perseveranti nell’insegnamento e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore” (Atti 2,42.44.46).
La nostra ricerca di Dio non è solitaria: noi cerchiamo il Volto di Dio insieme. Tutto viene messo in comune, lo spirituale e il materiale, condividiamo i momenti belli e quelli dolorosi, le preoccupazioni e le gioie, la speranza e la fiducia in Dio, vedendo in essi il dispiegarsi di un disegno d’amore più grande di noi.