Page 10 - Numero 4-2020
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in prima persona, come esperienza con-    distributiva o di giustizia derivata dalla
          creta della sua vita, a partire dall’incon-  legge, ma possibilità di vivere secondo
          tro fondamentale con il Risorto sulla via   Dio e nella fedeltà a Lui, che si ottiene
          di Damasco. Paolo è un “convertito” e     solo mediante la fede. L’uomo da solo è
          sperimenta la manifestazione e la be-     incapace di essere giusto, non è in gra-
          nevolenza di Dio che gli si fa prossimo.   do di compiere opere che rendono Dio
          In tutta la sua riflessione sul mistero di   benevolo nei suoi confronti; al contrario,
          Cristo, l’apostolo rivive la sua esperienza   è Dio a precedere l’uomo nell’amore e
          fondante: Cristo sarà sempre, per lui, il   a disporre il suo cuore ad implorare per
          Risorto, il Kyrios. La vita nuova del bat-  fede la grazia, che ci è comunicata per
          tezzato è in Cristo e di Cristo.          mezzo di Cristo.
          Con la chiamata alla fede il cristiano pas-
          sa “sotto il dominio dello Spirito”. Ago-  4. Agostino, dottore della grazia
          stino diceva: «Interroga il tuo cuore: se   Gli anni che vanno dal 411 fino alla mor-
          esso è pieno di carità, hai lo Spirito di   te furono spesi da Agostino per fermare
          Dio» (comm. 1Gv, tr. VIII, 12). Lo Spirito   la polemica antipelagiana, che metteva
          ci fa vivere nei termini della figliolanza   in discussione la necessità della grazia
          e della promessa dell’eredità; è un’e-    nella vita
          sperienza di liberazione, per la quale
          noi apparteniamo a Cristo e non più alla
          carne. L’uomo giustificato gode del-
          la libertà: se siamo figli non siamo
          più sotto la schiavitù del pec-
          cato né della Legge; ma la
          libertà cui ci apre lo Spirito
          non si risolve in anarchia,
          ma nel servizio dell’amo-
          re: siamo liberi per ser-
          vire, liberi per amare, di
          aderire  autenticamente
          a Cristo.
          Paolo introduce il ter-
          mine “giustificazione”,
          più specifico di grazia,
          per spiegare l’atto con
          cui Dio ci rende giusti,
          cioè capaci di vivere
          nella giustizia. In que-
          sto  caso  “giustizia”
          deve essere intesa non
          nel senso di giustizia
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